Si parla di rischio elettrico quando, durante l’attività lavorativa, il lavoratore è soggetto alla possibilità di rimanere coinvolto da scariche derivanti dall’impianto elettrico, a causa di un difetto di isolamento della corrente.

Indice

Contatto elettrico

Per quanto riguarda il rischio elettrico, è importante valutare la probabilità di entrare a contatto con la corrente elettrica.

Ai fini della tutela della sicurezza dei lavoratori, è necessario considerare i due tipi di contatto elettrico:

  • Contatto diretto con le parti in tensione dell’impianto,
  • Contatto indiretto, quest’ultimo può accadere a seguito di un’avaria ad un’apparecchiatura elettrica, in particolare quando le parti elettriche interne, vengono direttamente a contatto con l’utilizzatore.

Rischio elettrico per la sicurezza

Per quanto riguarda il rischio elettrico, i principali effetti causati al corpo umano dalle scariche elettriche sono:

  • Tetanizzazione, ovvero la contrazione involontaria, rapida e ripetitiva dei muscoli soggetti alla tensione elettrica. Il fenomeno è reversibile e, generalmente, cessa una volta terminata la sollecitazione elettrica;
  • Arresto respiratorio e fibrillazione ventricolare, dovuti ad una prolungata tetanizzazione che rompe l’equilibrio di regolazione dei flussi respiratori e del ciclo cardiaco.

Identificazione delle aree omogenee per il rischio elettrico

Al fine di valutare l’entità del rischio elettrico, il Datore di Lavoro, nell’ambito della redazione del Documento di Valutazione dei Rischi, deve innanzitutto capire in quali luoghi viene svolta l’attività lavorativa che comporta l’esposizione a rischio elettrico.

È possibile suddividere i luoghi nelle seguenti aree omogenee di rischio:

  • Luoghi ordinari;
  • Luoghi a maggior rischio in caso d’incendio;
  • Luoghi conduttori ristretti: ossia luoghi che si presentano delimitati da superfici metalliche o comunque conduttrici in buon collegamento elettrico con il terreno e che al loro interno è elevata la probabilità che una persona possa venire in contatto con tali superfici attraverso un’ampia parte del corpo diversa da mani e piedi;
  • Luoghi con pericolo di esplosione;
  • Cabine di trasformazione MT/BT;
  • Locali ad uso medico;
  • Ambienti in cui si svolgono attività di zootecnia;

Classificazione del personale

Il rischio elettrico si concretizza soprattutto durante le operazioni di manutenzione dell’impianto, specie se il personale addetto alla riparazione non è adeguatamente formato: tali operazioni devono essere quindi svolte da personale competente.

A questo scopo, la Norma CEI 11-27 stabilisce che è il Datore di Lavoro deve classificare il proprio personale, suddividendo gli utenti generici (che non effettua lavori elettrici e che opera in luoghi definibili “ordinari” dal punto di vista elettrico) dagli addetti ai lavori elettrici.

Gli addetti ai lavori elettrici, in base al tipo di lavoro effettuato, vengono suddivisi a loro volta in:

  • PEI (Persona Idonea) ovvero il lavoratore alla quale è stata riconosciuta la capacità tecnica ad eseguire specifici lavori sotto tensione su sistemi di Categoria 0 e I (bassa tensione, quindi, fino ad un massimo di 1000 volt in corrente alternata o 1500 volt in corrente continua);
  • PES (Persona Esperta) ovvero il lavoratore con istruzione, conoscenza ed esperienza rilevanti tali da consentirle di analizzare i rischi e di evitare i pericoli che l’elettricità può creare. Le PES effettuano lavori fuori tensione o in prossimità della stessa;
  • PAV (Persona Avvertita) ovvero il lavoratore adeguatamente avvisato da persone esperte per metterla in grado di evitare i pericoli che l’elettricità può creare. Le PAV possono effettuare solamente lavori fuori tensione o in prossimità della stessa (in quest’ultimo caso, solamente se coordinato da una PES).

L’assegnazione dell’attributo di PEI, PES o PAV può essere è stata fatta dal Datore di Lavoro sulla base del possesso di requisiti formativi, esperienza e caratteristiche personali.

Una volta effettuata la classificazione dei lavoratori addetti ai lavori elettrici, il Datore di Lavoro dovrà prevedere un adeguato corso di formazione in materia di rischio elettrico, i cui contenuti sono sanciti dalla Norma CEI 11-27 sulla base delle lavorazioni svolte.

Dispositivi di Protezione Individuale per il rischio elettrico

Il decreto D. Lgs 81/08 specifica che quando non è possibile eliminare il rischio (in questo caso il rischio elettrico), occorre adottare delle misure prevenzione e protezione di tipo collettivo, qualora per esigenze tecnico-organizzative non sia possibile, occorre fornire dei dispositivi di protezione individuali ai lavoratori. L’utilizzo di un DPI è quindi sempre subordinato alla corretta verifica dell’avvenuta attuazione di tutti i possibili accorgimenti tecnici e organizzativi per la limitazione o eliminazione dei fattori di rischio.

Senza dubbio i guanti isolanti sono i DPI più importanti, in quanto rappresentano la prima linea di difesa con le parti sotto tensione; possono essere utilizzati come protezione diretta (lavori a contatto) o secondaria (in abbinamento ad attrezzi isolanti).

Secondo la Norma EN 60903, i guanti isolanti devono:

  • Dimostrare ottima resistenza all’arco elettrico;
  • Riportare la categoria di protezione (00, 0, 1, 2, 3 e 4) che varia a seconda della tensione;
  • Essere resistenti anche dopo essere stati a contatto con eventuali sostanze chimiche.

Per questi dispositivi, è necessario:

  • Verificare periodicamente lo stato d’uso. Si ricorda che tali DPI sono realizzati con lattice naturale, materiale particolarmente deperibile se esposto a luce, calore e aria, e che è causa di reazioni allergiche: è necessario, quindi, accertarsi che i lavoratori non siano soggetti allergici ed, eventualmente, provvedere a fornire a questi un dispositivo consono alle necessità
  • Conservarli lontano da fonti di calore, ozono e luce diretta;
  • Sostituirli ad usura o a data di scadenza.

Altri dispositivi di protezione individuali a proteggere sono:

  • Maniche isolanti, sono utilizzate per prevenire contatti con parti sotto tensione nella parte superiore del braccio.
  • Elmetto, tale DPI se utilizzato insieme ad un altro equipaggiamento di protezione isolante, impedisce che le correnti pericolose percorrano il corpo delle persone attraverso la testa;
  • Calzature isolanti: gli stivali o le scarpe isolanti proteggono l’utilizzatore contro le scosse elettriche, impedendo il passaggio della corrente pericolosa attraverso i piedi.

Quando si utilizzano questi dispositivi è importante rispettare scrupolosamente le condizioni d’uso e manutenzione.

Rischio Elettrico: Napo in situazioni da Shock

Napo è una serie di video rappresentativi pubblicati da INAIL per spiegare i concetti di rischio applicati al mondo del lavoro. In questo specifico nuovo episodio Napo ci racconta il rischio elettrico da folgorazione. L’elettricità è una presenza essenziale nella nostra vita quotidiana, anche nei luoghi di lavoro, ma se non si osservano norme di comportamento corrette può avere effetti gravi e persino mortali sui lavoratori. Vediamo quindi i pericoli e le precauzioni necessarie quando si lavora con o in prossimità di elementi in tensione.

Ecloga Italia Spa può supportarti nell’effettuazione della valutazione del rischio elettrico, nella scelta dei DPI da utilizzare e nell’individuazione e nella formazione di PES e PAV.

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