L’Italia è una delle nazioni più industrializzate del mondo, con un tessuto economico complesso e una forza lavoro altamente qualificata. Tuttavia, il progresso economico e tecnologico ha portato con sé un rischio lavorativo sempre più importante: lo stress lavoro correlato.

Indice

Definizione di stress lavoro correlato

Lo stress è la condizione in cui si trova un organismo quando, ostacolato in modo permanente o temporaneo, diretto o indiretto, nella soddisfazione dei propri bisogni e aspirazioni, risponde alla situazione con uno stato di tensione emotiva, di esaurimento fisico, stanchezza, irritabilità.

Quando questa condizione si verifica sul luogo di lavoro, si fa riferimento al termine “Stress lavoro-correlato”, che, secondo l’Accordo Europeo dell’8 ottobre 2004, è definito come “uno stato, che si accompagna a malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali che consegue dal fatto che le persone non si sentono in grado di superare i gap rispetto alle richieste professionali o alle attese nei loro confronti”.

Cause dello stress lavoro correlato

Le cause possono essere molteplici e variano in funzione delle caratteristiche dell’azienda, dell’organizzazione aziendale, del numero di lavoratori presenti e della gestione del lavoro. In particolare è possibile riconoscere come cause dello stress lavoro correlato i seguenti fattori:

  • Carico di lavoro eccessivo;
  • Ambiente fisico di lavoro inadeguato o non sicuro;
  • Pressione temporale, causate dalle scadenze serrate e la mancanza di tempo sufficiente per completare i compiti;
  • Mancanza di controllo sulla propria attività lavorativa;
  • Clima lavorativo caratterizzato da cattive relazioni, conflitti, bullismo o mancanza di supporto;
  • La precarietà del lavoro, la paura del licenziamento o l’incertezza sul futuro professionale;
  • L’assenza di chiarezza sulle responsabilità e sulle aspettative lavorative;
  • Difficoltà nel bilanciare gli impegni professionali e personali;
  • L’assenza di gratificazioni, riconoscimenti o opportunità di crescita professionale;
  • Rapidi cambiamenti organizzativi all’interno dell’organizzazione aziendale
  • Presenza di ruoli ad alta responsabilità senza un adeguato supporto;
  • Mancanza di autonomia decisionale;
  • Carenza di risorse finanziarie o strumentali;

Questi fattori possono interagire in modi complessi e variabili, influenzando la percezione di stress da parte dei dipendenti.

Effetti sulla salute

Lo stress lavoro-correlato può avere un impatto significativo sulla salute del lavoratore, manifestandosi attraverso una serie di disturbi fisici e psicologici.

A livello fisico, l’esposizione prolungata allo stress può contribuire a disturbi quali mal di testa, disturbi gastrointestinali, tensione muscolare e disturbi del sonno. Inoltre, a causa di una sua forte attivazione, il sistema immunitario può subire compromissioni, aumentando la suscettibilità alle malattie infettive.

A livello psicologico, lo stress può portare a sintomi come ansia, depressione, irritabilità e affaticamento mentale. L’accumulo di stress nel tempo è associato anche a problemi cardiaci, ipertensione e altri disturbi cardiovascolari.

Stress Lavoro Correlato e sicurezza sul lavoro

L’aumento dei livelli di stress può compromettere la concentrazione e la vigilanza, aumentando il rischio di incidenti e infortuni sul lavoro.

L’affaticamento mentale associato allo stress può ridurre la prontezza dei lavoratori nel valutare situazioni pericolose e rispondere tempestivamente.

Inoltre, l’elevato stress può influenzare negativamente la coordinazione motoria e la capacità di prendere decisioni rapide, elementi cruciali per prevenire incidenti.

Infine, in considerazione del fatto che l’esposizione a stress aumenta la suscettibilità alle malattie infettive, lo stress lavoro correlato è individuato come la principale causa di assenza dal lavoro per motivi di malattia.

Normativa Stress Lavoro Correlato

In Italia, la normativa è regolamentata principalmente dal Decreto Legislativo 81/2008.

Secondo quanto stabilito dall’articolo 17 del D. Lgs 81/2008, il Datore di lavoro, al fine di ottemperare ai propri obblighi non delegabili, deve individuare e valutare tutti i rischi presenti all’interno del luogo di lavoro posto sotto la propria tutela. A questo proposito, l’articolo 28, sancisce che “La valutazione dei rischi […], deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, […] tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’Accordo Europeo dell’8 ottobre 2004”.

La normativa obbliga dunque il Datore di Lavoro ad identificare e valutare i rischi psicosociali, tra cui lo stress lavoro correlato, e ad adottare misure di prevenzione e protezione per tutelare la salute dei dipendenti.

Valutazione del Rischio Stress Lavoro Correlato

Lo scopo della valutazione del rischio stress lavoro correlato è quello di guidare e sostenere datori di lavoro e i lavoratori nella riduzione del rischio attraverso l’analisi degli indicatori oggettivi aziendali e l’eventuale rilevazione delle condizioni di stress percepito dai lavoratori.

La valutazione, come per tutti gli altri rischi, deve essere effettuata dal Datore di Lavoro, che ne ha la responsabilità, con il coinvolgimento delle figure aziendali come RSPP, RLS, Medico Competente, oltre ad eventuali altri soggetti interni/esterni indicati dalle organizzazioni.

La valutazione del rischio stress lavoro correlato avviene secondo l’iter indicato dalle linee guida indicate stilate da INAIL, in accordo con quanto previsto dall’Accordo Europeo dell’8 ottobre 2004.

Secondo le linee guida, infatti, il Datore di Lavoro deve condurre valutazioni periodiche per identificare i fattori di stress presenti nell’ambiente lavorativo. Tali valutazioni devono seguire il seguente iter:

  1. Fase propedeutica, necessaria all’individuazione della modalità di gestione interna della valutazione, la stesura di un cronoprogramma e la definizione dei gruppi omogenei di mansione, ovvero l’insieme delle mansioni soggette ad un rischio stress lavoro-correlato equivalente
  2. Fase di valutazione preliminare, ovvero la rilevazione degli indicatori oggettivi, verificabili e numericamente apprezzabili:
    • Eventi sentinella, ovvero l’andamento nell’ultimo triennio dell’indice infortunistico, delle assenze per malattia, delle assenze dal lavoro, delle ferie non godute, dei trasferimenti richiesti dal personale, il turnover, la frequenza di procedimenti disciplinari e le richieste di visite mediche straordinarie;
    • Fattori di contenuto del lavoro, ovvero l’analisi dell’ambiente di lavoro e dei rischi ai quali il lavoratore è esposto, le modalità di pianificazione dei compiti, l’orario e il carico di lavoro;
    • Fattori di contesto del lavoro, ovvero dell’azienda dal punto di vista della cultura organizzativa e del ruolo che il lavoratore ricopre al suo interno;

Generalmente questi indicatori vengono ottenuti mediante la somministrazione di una specifica checklist ai gruppi omogenei di mansione, che indicherà gli aspetti che dovranno essere gestiti con misure di prevenzione e protezione volte a rendere il rischio accettabile.

In base al risultato della checklist, è possibile classificare il rischio in tre diverse fasce:

RISCHIO BASSO L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro: ciononostante potrebbero essere state individuate condizioni organizzative che possano determinare la presenza di stress correlato al lavoro e che necessitano quindi di misure di misure di prevenzione e protezione. Le linee guida prescrivono un piano periodico di monitoraggio, che si traduce nella somministrazione periodica della checklist, con cadenza massima di tre anni.
RISCHIO MEDIO L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress lavoro-correlato; vanno adottate azioni correttive e successivamente va verificata l’efficacia degli interventi stessi, attraverso una nuova somministrazione della checklist entro un anno. In caso di inefficacia delle misure proposte, è necessario procedere alla fase di valutazione approfondita.
RISCHIO ALTO L’analisi degli indicatori evidenzia un livello di rischio stress lavoro-correlato non accettabile, tale da richiedere il ricorso ad azioni correttive immediate. È quindi necessario procedere con la valutazione approfondita del rischio stress lavoro-correlato
  1. Fase di valutazione approfondita, da effettuare qualora la valutazione preliminare indichi una situazione di rischio alto (o un rischio medio che persiste nel tempo), che prende maggiormente in considerazione la percezione personale dei lavoratori rispetto all’ambiente lavorativo. La metodologia Inail consiglia l’adozione completa del percorso metodologico, inclusa la valutazione approfondita su gruppi omogenei, utilizzando strumenti come questionari, focus group ed interviste semistrutturate, attraverso l’eventuale nomina di uno psicologo del lavoro specializzato in materia.
  2. Fase di pianificazione degli interventi, in cui il Datore di Lavoro, in collaborazione con tutti i soggetti che fanno parte dell’organigramma aziendale, identificato le misure di prevenzione e protezione da adottare, stabilendone la priorità e le metodologie di verifica del loro funzionamento.

Stress lavoro correlato: normativa e valutazione

La valutazione stress lavoro correlato è obbligatoria?

La valutazione dello stress lavoro correlato è parte integrante e fondamentale del Documento di Valutazione dei Rischi e deve essere quindi svolta da tutte le aziende che ricadono nel campo di applicazione del D. Lgs 81/2008.

Misure di prevenzione e protezione

La gestione dello stress lavoro correlato è cruciale per mantenere un ambiente di lavoro sano.

Il D. Lgs 81/2008, in accordo con l’Accordo Europeo dell’8 ottobre 2004, promuove la consapevolezza tra i dipendenti e il Datore di Lavoro, fornire programmi di sostegno psicologico e incoraggiare un equilibrio tra vita lavorativa e personale. In particolare, al fine di ridurre il rischio di stress lavoro-correlato, vengono consigliate le seguenti misure di prevenzione e protezione:

  • Analisi del carico di lavoro: Valutare regolarmente i carichi di lavoro dei dipendenti per assicurarsi che siano gestibili e ragionevoli. Monitorare i tempi di lavoro e le scadenze per evitare situazioni di stress eccessivo;
  • Creazione di un ambiente fisico confortevole e sicuro;
  • Flessibilità nell’orario di lavoro;
  • Miglioramento del sistema di comunicazione aziendale;
  • Formazione dei lavoratori sulla gestione dello stress;
  • L’implementazione di politiche di equilibrio tra lavoro e vita, come il lavoro in regime di smartworking e la limitazione delle ore straordinarie;
  • Coinvolgimento dei lavoratori nel processo decisionale aziendale;
  • Riconoscimento e gratificazione del personale;
  • Implementazione di sistemi di monitoraggio per la valutazione continua dei livelli di stress e benessere dei dipendenti, al fine di identificare tempestivamente eventuali problemi e apportare le necessarie correzioni;
  • Gestione dei conflitti aziendali;
  • Implementazione delle politiche di congedo e ferie, per consentire ai dipendenti di staccare dal lavoro quando necessario, favorendo il riposo;
  • Adozione di politiche anti-discriminazione.

La prevenzione dello stress lavoro correlato richiede l’impegno di tutti i soggetti che compongono l’organigramma aziendale, dai datori di lavoro ai lavoratori stessi che, secondo l’articolo 20, hanno l’obbligo normativo di segnalare qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza.

Ecloga ti supporta nello svolgimento della valutazione dello stress lavoro correlato e nell’individuazione delle misure di prevenzione e protezione da metter in atto.

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