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Il rischio di rapina nei luoghi di lavoro

rischio di rapina

Il datore di lavoro nel redigere il Documento di Valutazione dei Rischi (D.lgs 81/08) deve valutare tutti i rischi, compreso (ove presente) il rischio di rapina.

Nell’ambito di ciò che viene di solito genericamente denominato “rischio rapina” si possono riconoscere due distinte tematiche correlate tra loro:

Il primo rischio è influenzato da diversi fattori:

Le misure di prevenzione atte a minimizzare il rischio prevedono:

Il secondo, ossia il rischio post rapina è dato dalla probabilità che i dipendenti (e le altre persone legittimamente presenti al suo interno) possano patire dei traumi fisici e psichici a seguito di una rapina.

Ad elevare il rischio una volta che la rapina è in corso possono concorrere:

Il verificarsi dell’atto illecito indica che le misure antirapina non sono riuscite ad impedire l’ingresso del rapinatore. Si crea pertanto una situazione d’emergenza, da cui possono derivare significativi traumi fisici o psichici sia per i lavoratori che per le persone presenti.

La gravità delle conseguenze possono dipendere da:

A seguito dell’evento traumatico i lavoratori e le altre persone potrebbero concretizzare dei disturbi di natura psicofisica.

I disturbi post traumatici da stress possono essere accompagnati da una serie sintomi:

E’ pertanto necessario adottare tempestivamente delle azioni di sostegno psicologico, in modo da sviluppare le strategie adeguate per la gestione dei sintomi da stress (come ad esempio assistere il personale che ha subito la rapina attraverso la consulenza di uno psicologo).

Se da un lato una corretta attuazione delle misure antirapina permette di contrastare il rischio, anche la formazione e l’informazione preventiva del rischio post traumatico rivestono un ruolo importante, in quanto una buona conoscenza delle procedure da adottare in caso di emergenza può aiutare a limitare i danni e al contempo permettere di gestire al meglio l’evento spiacevole.

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