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Terremoto e lavoro: misure di prevenzione e protezione

Terremoto e lavoro: misure di prevenzione e protezione

Gli effetti di un terremoto dipendono, oltre che dalla forza con la quale esso si manifesta, anche dalle caratteristiche di resistenza delle costruzioni alle azioni di una scossa sismica (vulnerabilità). Quanto più un edificio è vulnerabile (per tipologia, progettazione inadeguata, scadente qualità dei materiali e modalità di costruzione, scarsa manutenzione), tanto maggiori saranno le conseguenze.

Un altro fattore rilevante è dato dalla sismicità della zona, ovvero dalla frequenza e la forza con cui si manifestano i terremoti, che è una caratteristica fisica del territorio.

L’insieme di quanto sopra determina il rischio sismico, ovvero la misura dei danni attesi in un dato intervallo di tempo in base al tipo di sismicità, alla resistenza delle costruzioni e al grado di antropizzazione (natura, qualità e quantità dei beni esposti).

Indice

È possibile prevedere un terremoto?

Purtroppo, ad oggi, la scienza non è ancora in grado di prevedere empiricamente il tempo ed il luogo esatti in cui avverrà il prossimo terremoto. L’unica previsione possibile è di tipo statistico, basata sulla conoscenza della sismicità che ha storicamente interessato il territorio.

L’Italia è, per via delle sue caratteristiche geomorfologiche, un territorio ad elevato rischio sismico sia in termini di vittime che di danni alle costruzioni e costi diretti e indiretti attesi a seguito di un terremoto.

Per quanto sopra riportato, ad oggi si ha a disposizione una mappa che descrive perfettamente la sismicità della nostra penisola: come si può vedere il rischio sismico è alquanto elevato lungo l’arco appenninico per via della sua conformazione ed instabilità geologica (Figura 1).

Figura 1 – Indicazione del rischio sismico in Italia

Misure di prevenzione in caso di terremoto

Le misure di prevenzione possono essere più o meno invasive. Ad esempio, mediante la consulenza di un tecnico specializzato, si possono rinforzare i muri portanti o migliorare i collegamenti fra pareti e solai, nonché implementare opere atte a ridurre la vulnerabilità della struttura principale.

In aggiunta, a livello più concreto, nel quotidiano si possono adottare le seguenti misure:

Protezione in caso di terremoto: cosa fare in caso di scossa sismica sul lavoro

Per prima cosa occorre identificare quali possano essere dei posti sicuri sia all’interno che all’esterno del luogo di lavoro. Si hanno ottime probabilità di protezione se ci si ripara:

In dettaglio:

Cosa fare dopo la scossa?

Una volta superato il sisma, è buona prassi seguire le seguenti regole:

Terremoto a lavoro: cosa prevede la normativa?

Per quanto riguarda i luoghi di lavoro, secondo quanto stabilito dall’articolo 17 del D. Lgs 81/2008, il Datore di Lavoro, al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, deve valutare tutti i rischi presenti, attraverso il documento di valutazione dei rischi, tra cui quindi il rischio sismico. Il Datore di Lavoro è inoltre tenuto ad organizzare il sistema di gestione delle emergenze all’interno del luogo di lavoro, in modo tale da garantire un pronto intervento in caso di necessità.

Le misure di prevenzione e protezione da adottare dipendono dalla pericolosità sismica del territorio in cui è ubicato il luogo di lavoro, che influenza il regolamento edilizio territoriale richiedendo l’implementazione di accorgimenti più o meno stringenti, in base alla probabilità e alla pericolosità dei terremoti.

La normativa, secondo quanto stabilito dagli articoli 36 e 37 del D. Lgs 81/2008, evidenzia l’importanza di informare i propri lavori sulle corrette procedure da attuare in caso di emergenza e sulla presenza dei presidi di gestione dell’emergenza, volti a fornire un primo intervento.

All’interno del Piano di Emergenza, redatto secondo le indicazioni del D.M. 2 Settembre 2021, è necessario riportare la procedura da attuare nel caso in cui si dovesse verificare un evento sismico durante l’orario lavorativo.

La procedura deve tenere conto del fatto che il terremoto sviluppa la sua azione in pochi secondi ed è quindi necessario valutare attentamente la necessità di un’evacuazione del personale, che potrebbe esporre i lavoratori al rischio di possibili danni dovuti al crollo di elementi secondari (cornicioni, tegole, ecc.). È quindi necessario conoscere adeguatamente le proprietà antisismiche della struttura, in quanto potrebbe risultare più sicuro per il personale rimanere all’interno dell’edificio piuttosto che uscire e sottoporsi ai rischi esterni.

Cosa fare in caso di terremoto al lavoro?

Se ci si trova all’interno della struttura:

Se ci si trova all’aperto:

Cosa non fare in caso di terremoto?

Nel caso di un evento sismico bisogna, per quanto possibile, cercare di non farsi prendere dal panico e attenersi alle procedure definite appositamente per la gestione di queste situazioni, senza cercare di abbandonare lo stabile seguendo percorsi casuali. Inoltre bisogna cercare di non transitare nelle vicinanze di oggetti pericolanti, non utilizzare ascensori e non sostare nei pressi di quadri elettrici. All’aperto si consiglia di non utilizzare autoveicoli che potrebbero congestionare il traffico ed impedire il pronto intervento dei mezzi di soccorso.

Cliccare qui per scaricare l’ opuscolo informativo della protezione civile Regione Emilia Romagna “Cosa fare in caso di terremoto”.

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