Site icon Ecloga Italia S.p.A.

Lavori usuranti: quali sono e cosa comportano

Lavori usuranti e gravosi

Alcuni impieghi, detti lavori usuranti, risultano particolarmente pesanti e logoranti poiché richiedono un impegno psico-fisico importante determinato da condizioni operative difficili e, spesso, sono fonte di infortuni e malattie professionali anche gravi e mortali. Un lavoro usurante è infatti una condizione di sfruttamento anormale, eccessiva, sproporzionata delle energie residue del lavoratore che può degenerare instaurando stati patologici o aggravandone altri già esistenti, e accelerare il processo fisiologico di invecchiamento umano.

Lavori usuranti e pensioni: cosa sapere

Il Decreto Legislativo n. 67/2011 recante “Accesso anticipato al pensionamento per gli addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti”, individua le categorie di lavoratori dipendenti che sono identificabili quali addetti a lavorazioni particolarmente faticose e pesanti e ai quali è riconosciuto, a domanda, il diritto per l’accesso al trattamento pensionistico anticipato, fermi restando il  requisito di anzianità contributiva non inferiore a trentacinque anni e il regime di decorrenza del pensionamento  vigente al momento della maturazione dei requisiti agevolati.

Le attività di lavoro usurante devono essere state prestate per un periodo pari ad almeno sette anni negli ultimi dieci anni di attività lavorativa oppure da almeno metà della vita lavorativa complessiva, conteggiando solo i periodi effettivamente prestati.

Quali sono i lavori usuranti e gravosi

L’elenco dei lavori usuranti delineato dal D.lgs. 67/2011 è il seguente:

Le nuove mansioni inserite nell’elenco

La lista dei lavori usuranti già individuata dal Decreto Legislativo n. 67/2011 è stata arricchita con il Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 5 febbraio 2018 che, in attuazione della Legge di Bilancio 2018-2020, ha esteso il riconoscimento di lavoro usurante a:

Lavori notturni

I lavori notturni rientrano nell’elenco dei lavori usuranti. La norma prevede che chi svolge un’attività lavorativa congrua ai requisiti sotto riportati rientra nelle categorie che avranno diritto alla pensione di anzianità per aver svolto turni notturni secondo i seguenti parametri:

Misure di prevenzione e protezione da rischi usuranti

Oltre agli aspetti previdenziali sopra esposti, sono ovviamente da assicurare da parte del Datore di Lavoro adeguate misure di prevenzione e protezione dai rischi usuranti per i propri lavoratori. La tutela delle condizioni di lavoro è, infatti, l’obiettivo basilare del T.U. D.lgs. 81/08, di cui il Datore di Lavoro è chiamato a farsi “garante”. È pertanto fondamentale che la valutazione dei rischi consideri i fattori caratterizzanti dei lavori usuranti e individui gli interventi prevenzionistici e protezionistici da attuare, sia sul piano tecnologico che organizzativo (attrezzature adeguate, organizzazione del lavoro ottimale, ambiente di lavoro sicuro, sorveglianza sanitaria del medico competente, formazione del personale, dispositivi di protezione, misure per la gestione del lavoro solitario e del lavoro notturno, ecc.).

L’abbattimento dei rischi, quando possibile, o comunque la loro mitigazione, quando non è possibile abbatterli, unitamente ad interventi di promozione di un corretto stile di vita, sono alla base del mantenimento della capacità lavorativa della forza-lavoro, e, di conseguenza, anche del benessere dopo il pensionamento.

Per approfondire gli aspetti pensionistici, le agevolazioni e i benefici, i requisiti e la cumulabilità con altre eventuali agevolazioni, è disponibile una sezione dedicata sul portale INPS.

Fonti: Gazzetta Ufficiale – D.Lgs. 67/2011 – Gazzetta Ufficiale – Decreto 5 febbraio 2018

Exit mobile version