Il D.lgs. 81/2008 stabilisce all’allegato IX le distanze dalle linee elettriche e dagli impianti elettrici in funzione della tensione, riassunte nella seguente tabella:
La materia è inoltre regolata da una norma tecnica europea, la norma CEI EN 50110-1, ed. II, 2005-2, CEI 11-48, fasc. 7523, che prescrive le modalità operative sicure di attività di lavoro, sia sugli impianti elettrici sia nelle vicinanze degli stessi.
Classificazione delle linee elettriche
Le linee elettriche sono classificabili in funzione della tensione di esercizio in quattro gruppi, ovvero linee ad altissima tensione, linee ad alta tensione, linee a media tensione e linee a bassa tensione.
Le linee ad altissima tensione (superiori ai 150 kV) e alta tensione (comprese tra i 30 kV e i 150 kV) sono linee aeree, con due o più conduttori mantenuti ad una certa distanza da tralicci metallici e sospesi a questi ultimi mediante isolatori. L’elettricità ad alta tensione viene trasportata in trifase da terne di conduttori fino alle cabine primarie di trasformazione, poste in prossimità dei centri urbani, nei quali la tensione viene abbassata, attraverso le cabine primarie, a un valore di media tensione (compreso tra 5 e 20 kV). Oltre alla riduzione della tensione in questa fase avviene il passaggio alla corrente monofase. Infine, la media tensione viene trasformata in bassa tensione attraverso delle cabine secondarie, dalle quali alle destinazioni finali, solitamente abitazioni, a 230V se si tratta di un’utenza monofase o 400V se si tratta di un trifase (si utilizza per potenze superiori a 6 kW, e viene applicata soprattutto in ambito industriale o artigianale).
Le nuove distanze dalle linee elettriche, ora variabili in base alla tensione presente e non più indicate in misura fissa, hanno lo scopo di portare una maggiore tutela contro il rischio elettrico, in modo da ridurre gli incidenti derivanti dal possibile contatto con le stesse.