Chiunque ha un bambino, o ha avuto modo di interagire con uno di questi mini-esseri-umani, si è posto il problema della sua sicurezza: “…ma questa cosa la può mettere in bocca?”, “…e se scivola?”, “…e se cade?”…

Non è solo una questione di apprensione: il ruolo dell’adulto non prevede solo la cura e l’educazione dei minori ma anche la vigile custodia. E’ innegabile, esistono potenziali pericoli, spesso prevedibili e da prevenire, che variano a seconda dell’età del bambino.

Non è difficile trovare guide rivolte ai genitori per aiutarli ad individuare (e conoscere!) i pericoli che possono essere presenti negli ambienti di vita con lo scopo di evitare incidenti.

Proviamo però a pensare alla sicurezza dei minori non solo come azioni da intraprendere per garantire la loro incolumità: gli adulti (e soprattutto i genitori) con il loro ruolo possono impostare nel bambino la consapevolezza dei pericoli e dei comportamenti sicuri.

A casa, a scuola, per la strada, al parco: ovunque ci possono essere pericoli e ogni contesto richiede comportamenti sicuri che devono essere insegnati.

In rete è possibile trovare progetti educativi, anche per i bambini in età prescolare, rivolti prevalentemente agli insegnanti ma dai quali i genitori possono prendere spunto:

E poi largo alla fantasia: racconti, giochi, disegni. Prendete ad esempio un foglio e dividetelo in due, poi chiedete ai vostri bambini di incollare delle immagini ritagliate dalle riviste con la logica degli opposti: sicuro/non sicuro, posso farlo/non posso farlo. Colla e carta, si divertono giocando e imparano a “essere”.

Se ci si pensa, i genitori devono valutare i rischi, individuare le misure di prevenzione e protezione, insegnare ed educare i figli… proprio quello che viene chiesto ai datori di Lavoro dal D.Lgs.81/08!

La sicurezza si ottiene con la prevenzione, la prevenzione riconosce nell’educazione (formazione) la modalità più efficace per ridurre i comportamenti pericolosi.

Ecco perché il legislatore ha dato tanta importanza alla formazione nell’ambito della sicurezza sul lavoro: la formazione non deve servire solo a “sapere” alcune nozioni, ma deve avere come obiettivo “il saper fare” e “il saper essere”.

Una formazione efficace aiuta a promuovere e a divulgare la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro e l’importanza della prevenzione: questo vuol dire che la sicurezza deve diventare un valore sociale, l’individuo deve acquisire conoscenza e consapevolezza del proprio ruolo, assumendo comportamenti adeguati e le proprie responsabilità.

I bambini di oggi saranno i ragazzi di domani e gli adulti di dopodomani: che ne dite di lasciare in eredità una società che riconosce come valore la sicurezza?

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