Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge 116/2021, è stato aggiornato il panorama normativo che va a regolare gli obblighi relativi alla presenza e all’utilizzo di un Defibrillatore DAE nei luoghi pubblici e privati.

Questo ambito d’interesse, di grande attualità considerati gli oltre 60000 decessi l’anno per arresto cardiaco extraospedaliero, era già regolato dalla precedente Legge 120/2001, che introduceva l’obbligo della presenza di defibrillatori semiautomatici o automatici esterni (DAE) in numerosi luoghi pubblici, che permettono il pronto intervento da parte di personale non medico, velocizzando notevolmente le manovre di soccorso.

Defibrillatore DAE: cos’è?

Un Defibrillatore DAE è un dispositivo che serve per interrompere la fibrillazione di paziente colpito da arresto cardiaco o da fibrillazione ventricolare, attraverso l’erogazione di una scarica elettrica al cuore.

I defibrillatori automatici e semiautomatici esterni, detti anche DAE, sono dotati di un sistema automatico di riconoscimento dell’aritmia ed erogano la scarica elettrica solamente quando viene individuato l’arresto cardiaco: per questo motivo, gli operatori non medici possono fare affidamento su questi apparecchi per la diagnosi aritmologica, sapendo con assoluta certezza di non erogare scariche elettriche non necessarie che potrebbero causare ulteriori danni al soggetto in arresto.

Chi può utilizzarlo

Proprio per le sue caratteristiche di automaticità, il DAE può essere utilizzato sia da personale medico, che da personale abilitato, sanitario e laico.

Per ottenere l’abilitazione all’utilizzo del Defibrillatore DAE, la Legge 116/2021 prevede lo svolgimento di un corso di formazione ed addestramento specifico nell’attività di rianimazione cardiopolmonare.

Tuttavia, secondo quanto stabilito dal principio di “Stato di necessità” previsto dall’articolo 54 del Codice Penale, in assenza di personale abilitato all’utilizzo, è consentito l’utilizzo del DAE da parte di un soggetto che tenta di prestare soccorso ad una vittima di sospetto arresto cardiaco, pur non avendo i requisiti di abilitazione all’utilizzo del dispositivo.

Come si usa un Defibrillatore DAE

Essendo un dispositivo che, per sua natura, deve essere utilizzato in situazioni di panico, il DAE ha una procedura di funzionamento molto semplice.

Generalmente, infatti, il DAE ha solamente due comandi:

  • Il comando di accensione;
  • Il comando di erogazione della scarica.

Una volta che l’operatore ha valutato la necessità di intervento sulla vittima, si procede con i seguenti step:

  • Accensione del dispositivo;
  • Collegamento dei cavi delle piastre al Defibrillatore DAE;
  • Attacco delle piastre adesive sul torace del paziente;
  • Analisi della presenza del battito cardiaco, effettuato in maniera automatica dal dispositivo;
  • Se il dispositivo individua l’assenza del battito cardiaco, viene richiesto all’operatore la pressione del pulsante di erogazione della scarica;
  • Allontanamento dal corpo del paziente;
  • Erogazione automatica della scarica.

Si consiglia di effettuare questa manovra in collegamento telefonico con il 112, che saprà fornire indicazioni precise al fine di mantenere la calma ed effettuare una corretta manovra.

Dove installare un Defibrillatore DAE

Al fine di garantire il suo corretto funzionamento, è necessario prestare particolare attenzione nella scelta del luogo di installazione del DAE.

Infatti il dispositivo deve essere installato in un luogo asciutto, possibilmente al chiuso, e conservato nella sua scocca ermetica.

Lo stesso deve essere adeguatamente segnalato con la relativa cartellonistica.

Cartello DAE

Cartello DAE

Per quanto riguarda la necessità di manutenzione nel tempo, la legge 116/2021, in concerto con la norma tecnica CEI EN 62353 (precedentemente chiamata CEI 61-148), prevede che il soggetto detentore deve individuare una persona responsabile che si occupi della sorveglianza del dispositivo, mediante l’ispezione visiva e la verifica dell’esito delle prove automatiche di funzionamento effettuate in autonomia dal dispositivo, che segnala eventuali malfunzionamenti mediante l’accensione di spie.

Se necessario, il responsabile deve provvedere al ricambio della componentistica consumabile (batterie, elettrodi, gel se presente).

Per quanto riguarda invece gli interventi di manutenzione veri e propri, sono previste delle prove di sicurezza elettrica effettuate da un tecnico specializzato. La periodicità degli interventi è definita dal produttore, ed è riportata sul libretto del defibrillatore.

Obbligo di installazione

Secondo quanto stabilito dall’articolo 1 della Legge 116/2021, è prevista l’obbligatorietà della presenza di un defibrillatore automatico o semiautomatico nei seguenti luoghi:

  • Porti, aeroporti e stazioni ferroviarie;
  • Aerei, treni e navi che percorrono viaggi di durata superiore alle 2 ore senza interruzioni.
  • Uffici della pubblica amministrazione aperti al pubblico con almeno 15 dipendenti;

Il D. Lgs 11 gennaio 2016 prevede inoltre l’obbligo di dotazione per le società sportive professionistiche e per quelle dilettantistiche, prevedendo, ad ogni manifestazione ufficiale, la presenza di una persona abilitata all’utilizzo del dispositivo.

Ad oggi, quindi, la presenza del Defibrillatore DAE semiautomatico o automatico non è obbligatoria all’interno dei luoghi di lavoro privati.

Tuttavia, stando a quando previsto dal D. Lgs 81/2008, il Datore di Lavoro è tenuto ad adottare tutte le misure necessarie alla tutela della salute e sicurezza dei propri lavoratori e di chi accede al luogo di lavoro.

Per questo motivo, anche in considerazione dell’elevato numero di morti per arresto cardiaco sul luogo di lavoro in Italia, INAIL riconosce una riduzione del premio assicurativo alle aziende che decidono di dotarsi di un defibrillatore DAE e di formare i propri lavoratori sul suo coretto utilizzo, anche se non obbligate dalla legge.

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