Il macchinario è stato alterato ma il datore di lavoro non lo sa: per la Cassazione è comunque responsabile della non conformità della stessa alle specifiche di sicurezza.

Così si è pronunciata la Corte d’appello confermando la responsabilità penale di un datore di lavoro per la morte di un dipendente per avere omesso di dotare la macchina di un dispositivo che all’apertura ne bloccasse il movimento e per avere messo a disposizione dei lavoratori dipendenti un impianto non idoneo ai fini della sicurezza in quanto era stato modificato.

La Cassazione, con la sentenza n. 43425/2015, confutando la tesi difensiva secondo cui il datore di lavoro non poteva essere a conoscenza della pericolosità della modifica apportata, ha affermato che l’obbligo imposto dal Testo Unico sulla sicurezza di aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, dev’essere valutato in relazione all’ obbligo incombente sul datore di lavoro di adottare le misure necessarie per la sicurezza e la salute dei lavoratori, obbligo assoluto che non consente la permanenza di macchinari pericolosi per la sicurezza e la salute dei lavoratori.

Fonte: quotidianogiuridico.it

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